Osteria della Lanterna

Sciura Paola, grazie di esistere!

Cena del 31/01/2011
La prima cena del 2011 delle buongustaie parte un pò in sordina, a causa della mancanza della nostra piccola Chiara, sopraffatta dalla solita epidemia di influenza che travolge Milano all’alba di ogni nuovo anno. Fino all’ultimo la nostra fotografa amica delle ferrovie (per motivi puramente sentimental-romantici a distanza, non perchè protagonista di una liaison con un capotreno) cerca di resistere per non mancare al nostro evento mensile, ma febbre e mal di gola hanno la meglio. Maledette! Questo pertanto sarà un post spiritualmente incompleto, sappiatelo!

Inauguriamo la categoria dei posti alla buona con questa deliziosa osteria d’altri tempi nel pieno centro di Milano, lontana da qualsiasi parcheggio non sottoponibile a multa, rimozione, o altre sciagure da ausiliari del traffico (munirsi di gratta e sosta potrebbe comunque tornare utile). Non per Elisa, che dimentica a casa la patente ma in compenso molla la macchina in una postazione di tutto rispetto a pochi metri dal ristorante. Oh, non si può mica avere tutto!

Questo sì è un posto alla buona, e in senso più che buono (il gioco di parole è voluto, sono linguisticamente sadica lo so), dai grissini ancora nel sacchetto di plastica (“Bè ma tutto sommato è anche più igienico!”, rimarca la dottoressa Laura lasciandosi andare a un pò di deformazione professionale), al vino della casa in caraffa, oh come mi mancava il vino della casa in caraffa! Ogni tanto ci vuole anche quello, oggi lasciamo Elisa e le sue conoscenze enologiche a riposo. La sciura Paola, padrona di casa, è un personaggio meraviglioso, una donnina tuttofare che dirige la cucina, prende le ordinazioni (senza scriverle, attenzione), serve ai tavoli e fa i conti. Il tutto senza mai perdere un colpo! E intorloquendo in un immancabile dialetto milanese naturalmente, insomma diventa subito la quinta buongustaia disperata ad honorem.

Il menù è tutto nella sua testa, o quasi: l’antipasto vi accoglie all’ingresso della piccola osteria, un bel prosciuttone di fianco al bancone di legno sulla destra, mentre sulla sinistra una saletta con pochi tavoli e pochi fronzoli mette subito a proprio agio. Il resto dei piatti lo snocciola la sciura elencando 3 primi, 3 secondi e 2 dolci. E in fretta anche, perchè in cucina aspettano! Intanto i pochi tavoli vengono occupati in men che non si dica, quindi occhio a prenotare con largo anticipo.

Il vino della casa

Primi

I primi della sciura sono tutti fatti in casa, a mano! No un attimo “li fa la macchina”, precisa la Paola, con una sincerità disarmante ma denotando un certo spirito imprenditoriale, genuinità sì ma damioci una mossa se no altro che servire l’osteria piena tutte le sere! Scegliamo un piatto di gnocchi al gorgonzola e pistacchi e uno di pasta “alla disperata” (autoreferenziali come sempre). Due piatti in tre, ebbene sì, non siamo malate anche noi come Chiara, è solo che le porzioni qui sono da disperati veri! Due bei piattoni ripieni, trionfo del casalingo opulento! Gli gnocchi sono spettacolari, si sciolgono in bocca e il condimento è gustoso ma non troppo invadente; la pasta è un formato a metà tra rigatoni e mezze maniche, azzeccatissimo e dal sapore inconfondibile di pasta fatta in casa, con un sugo piccantino al prosciutto crudo veramente ottimo. Spazzoliamo tutto in men che non si dica, ripulendo il piatto degli gnocchi da ogni residuo di crema al gorgonzola, che neanche Horatio di CSI avrebbe potuto trovarne più alcuna traccia. Inutile dire che noi risultiamo molto più disperate di lui.

Gli gnocchi con gorgonzola e pistacchi

La pasta alla "disperata"

Secondi

L’assaggino di primi ci lascia abbastanza intontite, per cui decidiamo di dividerci un bel brasato con la polenta, che rivela anche lui una certa mano da sciura: tenerissimo, saporitissimo, si scioglie in bocca. La polenta rende Elisa un pò dubbiosa riguardo alla presenza o meno del latte, ma in realtà non facciamo in tempo a rifletterci troppo perchè l’abbiamo già fatta sparire. Decisamente ottimo, cucinato in maniera tradizionale e assai gustoso. Sciura Paola, torna a casa con noi, ti prego!

Il brasato con la polenta

Dolci

Concludiamo la cena restando sul classico, con i due dolci che offre la casa stasera, il tiramisù e il crème caramel. Cosa scegliamo? Ma che domande, tutt’e due signora Paola! (non che sembri minimamente sorpresa da ciò, riconosce delle sue simili quando le vede). Ecco, qui il tradizionale non sconfina affatto nel banale: il classicissimo tiramisù, attualmente un pò bistrattato in ambito gastronomico-pasticcero con l’accusa di essere ormai inflazionato, sull’onda di trend mangerecci che a quanto pare esigono emozioni decisamente nuove, è invece impagabile. Anzi, pagabilissimo, a peso d’oro direi. Lunga vita al tiramisù, e viva l’inflazione (tanto quella avanza in tutti i campi, tanto vale farsela amica). La crema è deliziosamente densa e fresca, molto leggera, un piacere irrinunciabile, perchè mai si dovrebbe andare alla ricerca di chissà quali alternative più “fashion”? Il crème caramel è un pò meno degno di nota per me (forse perchè ottenebrata nei sensi dal tiramisù non-fashion victim), Elisa invece è completamente conquistata: “Ma è da competizione! Tiepido, impalpabile, delicatissimo, gustosissimo”! Di certo assolutamente genuino e gradevole, abbastanza da testimoniare la sua presa di distanza da qualsiasi preparazione di tipo industriale.

Il tiramusù della sciura

Il crème caramel

Per finire come si deve e poter prolungare amabilmente le nostre immancabili chiacchiere di vita vissuta e convissuta, ci facciamo portare tre bei bicchierini di braulio, che assaporiamo lasciando che il locale via via si svuoti completamente. Ecco, forse l’impressione di stare davvero a casa proprio in questo senso è un pò pericolosa!

Quando i bicchierini sono vuoti e i tavoli intorno anche, ci rendiamo conto che a casa nostra non siamo, ci tocca alzarci! La sciura, dopo aver imprecato un pò contro il blocco del traffico in centro che l’ha costretta a scarpinare non poco quel giorno (tutto in milanese, ma non aspettatevi che io sia in grado di riportarlo testualmente), condivide con noi la gioia di aver finito presto e accontentato tutti in fretta stasera, perchè comincia ad avere una certa età lei eh! No sciura Paola, ti prego, dimmi che sei immortale, abbiamo bisogno di te! In tutto questo nel frattempo ci prepara il conto, facendoci tirar fuori 16 (avete letto bene, SEDICI) Euro a testa. Siamo sicuri di essere a Milano? Ebbene sì, niente teletrasporto, siamo a Milano, in Porta Romana, e se decidete di attraversare il menù concedendovi tutte le portate, probabilmente farete fatica ad arrivare a 25 Euro pro-capite. Meraviglia delle meraviglie! Posto perfetto per serate estemporanee tra amici o uscitine infrasettimanali poco impegnative quando non si ha voglia di cucinare a casa. Unico neo, l’estemporaneità risente del fatto che difficilmente troverete un tavolo libero senza averlo riservato almeno un paio di giorni prima. Ahimè, a quanto pare per i milanesi sentirsi a casa non è così facile! A presto! V.

Osteria della Lanterna
Via Giuseppe Mercalli 3, Milano
Tel. 02 58309604

2 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. l'Ammalata
    Feb 07, 2011 @ 13:28:23

    amiche, leggendo il post, più che il tiramisu mi hanno fatto venire l’acquolina in bocca i gnocchi… io ho FAMEEEEEEEEEEE 🙂

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  2. La smemorata
    Feb 07, 2011 @ 21:50:10

    Cara V, solo su una cosa non mi trovi d’accordo (e spero qualcun’altro mia dia ragione): “il crème caramel è un pò meno degno di nota”?!? No no, il crème caramel era a mio parere da competizione, tiepido, impalpabile, delicatissimo, gustosissimo. E’ un dolce facile a farsi, riesce bene anche ai principianti, ma questo aveva qualcosa in più, secondo me era speciale, suvvia, guardate la foto, è evidente 🙂

    Inoltre, TIP per il parcheggio:
    soluzione (1) vi prendete un gratta e sosta prima
    soluzione (2) arrivate in fondo alla via, verso il Pini, stanno facendo dei lavori e gli ultimi metri di strada sono gratuiti tutto il giorno!

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